Comunemente l’ottone è percepito come una lega per impieghi di tipo architettonico, per il suo colore caratteristico e la somiglianza all’oro. Le sue numerose proprietà lo rendono tuttavia un materiale ideale per svariati ambiti di applicazione. Dall’edilizia all’industria, come raccorderia, valvolame e rubinetteria per la distribuzione di acqua potabile così come gas compressi e fluidi industriali. Ma anche nella produzione automobilistica ed elettromeccanica, come bulloneria e viteria.
Gli sfridi di lavorazione (trucioli e bave dello stampaggio a caldo) possono essere interamente riutilizzati, con un valore che, contrariamente ad altri metalli, non è molto inferiore al prezzo del semilavorato utilizzato. Ciò ha reso molto comuni i “contratti di trasformazione”, dove è il produttore stesso a trasformare gli sfridi in un nuovo semilavorato, con un notevole abbattimento dei costi.
I produttori di particolari metallici hanno scoperto, da una precisa analisi dei costi-benefici, che il più elevato costo della materia prima di partenza è ampiamente compensato dai costi di produzione. Rispetto ad altri metalli quali l’acciaio, l’utilizzo degli ottoni al piombo determina quindi un prodotto finito più conveniente.
L’elevata conducibilità termica dell’ottone e l’impiego in Almag di forni elettrici ad induzione con rendimenti molto elevati, consentono di produrre con una spesa energetica contenuta che, ad esempio, è meno della metà di quella necessaria a produrre un chilogrammo di acciaio.
Mediamente le caratteristiche meccaniche di un ottone in barra sono corrispondenti o superiori a quelli di un buon acciaio da costruzione, a seconda della composizione chimica e dello stato metallurgico. A ciò si aggiunga che le leghe di rame a basse temperature presentano un’ottima resisitenza all'impatto fino a - 250 °C e buona conducibilità termica.